domenica 23 agosto 2020

RICHARD GERE AI RAGAZZI DI GIFFONI :LAVORATE CON SAGGEZZA E COMPASSIONE PER GLI ALTRI

 

"Sono contento di vedere tanti di voi con le mascherine. In questa pandemia ho perso due persone a cui tenevo tanto, il mio acting coach, e un altro amico che era un produttore musicale. Per favore siate attenti, è una faccenda molto seria". Lo dice Richard Gere nell'incontro di circa 40 minuti in diretta streaming con il Giffoni film Festival nel quale l'attore ha risposto alle domande di ragazzi negli hub del festival in collegamento da vari Paesi, come Croazia, Spagna, Polonia e Macedonia del nord.
    "Giffoni ha un posto molto importante nel mio cuore - spiega -. Sono venuto sei anni fa con mio figlio che allora aveva 14 anni. Era due anni dopo il mio divorzio, e ho incontrato la mia moglie attuale (la publicist e attivista Alejandra Silva, che alla fine si mostra anche per salutare, ndr), con cui ora abbiamo due bambini, durante il mio viaggio a Giffoni. Sarò sempre grato a questo festival". Giffoni "è fantastico, mi ha ispirato. Ho trovato ragazzi di tutto il mondo che comunicavano, con grande apertura mentale. Vi chiedo una sola cosa, reinvitatemi". Prontamente il direttore Claudio Gubitosi, lo fa per l'anno prossimo e lui sorridendo risponde: "Accetto". Nella sua esperienza "ci sono due cose su cui dobbiamo tutti lavorare - sottolinea Gere, parlando del suo impegno umanitario -. Una è la saggezza, nel senso di capire la natura della realtà, il fatto che siamo tutti interconnessi e la vostra generazione lo capisce più di tutti". L'altra "è la compassione. Augurare all'altro di stare bene, sentire un senso generoso dell'amore. Comprendere che tutti hanno problemi e soffrono. Quando te ne rendi conto, il passo successivo è fare qualcosa per aiutare chi sta peggio di noi. Le cose di cui sono veramente fiero sono quelle legate all'aver aiutato qualcuno".
    Quando viene ricordato che Gere l'anno scorso è salito anche a bordo dell'Open Arms, lui subito commenta: "Quando faccio qualcosa riceve più attenzione perché sono famoso, ma non vuol dire che sia più importante. Non serve per forza compiere grandi gesti, ne basta uno piccolo, come superare la propria rabbia, comprendere di più gli altri, non essere consumati dall'avidità. Ovviamente chi ne ha la possibilità dovrebbe anche agire concretamente".

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