domenica 19 luglio 2020

COMMEMORAZIONE DEL GIUDICE BORSELLINO E DELLA SUA SCORTA



Sono passati 28 anni tra processi, depistaggi, inchieste che non hanno fatto piena luce su tutti i livelli di coinvolgimento nella strage. Come sottolinea il il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra: "materialmente il tritolo mafioso ha posto fine alle loro esistenze", ma "più del tritolo hanno fatto inerzie, omissioni, negligenze e pavidità". "È un dato di fatto che pezzi dello Stato abbiano flirtato con l'antistato, che tuttora una salda, rigorosa ed ineludibile cultura antimafia non sia patrimonio collettivo", osserva Morra ricordando una citazione di Paolo Borsellino: "mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri". E per non dimenticare e rendere omaggio alle vittime della stagione stragista di Cosa nostra sono previsti dibattiti, spettacoli, testimonianze di docenti e studenti, del mondo della politica, dell'associazionismo, della società civile che andranno avanti per tutto il week-end.

Palermo ricorda il 28esimo anniversario della strage di Via D'Amelio. Tra manifestazioni nei luoghi simbolo dell'attentato costato la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina, e dirette streaming, anche quest'anno, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, le istituzioni, le associazioni e il mondo della scuola commemoreranno il giudice assassinato dalla mafia e i poliziotti morti insieme a lui il 19 luglio del 1992.

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