domenica 9 ottobre 2022

MILANO -Reddito di cittadinanza, fuga dal Centro per l’impiego. Il 60% dei convocati non ci va

 


MILANO - Gli altri si dileguano dopo il primo incontro: solo 1.511 patti per il lavoro sottoscritti. Per inseguirli, avvisi consegnati a mano.

Su 10.072 beneficiari del reddito di cittadinanza convocati l’anno scorso dal Centro per l’impiego (Cpi) di Milano si sono presentati solo in 3.621.

 Gli altri 6.451 non hanno neanche risposto, disertando quel primo appuntamento con gli operatori che dovrebbe essere il punto di partenza nel percorso per ricollocarsi nel mondo del lavoro e uscire dal sussidio pubblico. Stesso scenario quest’anno, che vede i beneficiari in carico al Cpi più che dimezzati: su 616 convocati da gennaio allo scorso 30 settembre, si sono presentate solo 277 persone.

 Il Cpi ha organizzato una serie di seminari orientativi per i beneficiari che hanno l’obbligo di presentarsi mensilmente. Per essere certi che arrivi a destinazione, la convocazione viene consegnata a mano, per raccomandata. Con spese di denaro aggiuntive solo per “inseguire“ chi si rende irreperibile. I dati fotografano il fallimento della misura anti-povertà nell’obiettivo di reinserire nel mondo del lavoro, attraverso il meccanismo delle offerte che non si possono rifiutare. 

La maggior parte dei beneficiari ritenuti idonei per lavorare e quindi frutto di una prima scrematura, infatti, incassa il sussidio mensile e sparisce dai radar.

«Per noi è una sfida complicata – spiega Maurizio Del Conte, presidente di Afol Met, a capo dei Centri per l’impiego della Città metropolitana – e abbiamo fatto tutti i tentativi possibili per sollecitare gli attivabili. Se il 60% delle persone non si presenta, sono ancora meno quelli che poi trovano lavoro. 

Per chi accetta un contratto sarebbe utile istituire un regime transitorio, consentendogli di percepire lo stesso il sussidio nei primi mesi ed eliminandolo una volta avvenuta la stabilizzazione. In questo modo le persone sarebbero più incentivate a darsi da fare per trovare un lavoro regolare, piuttosto che continuare a percepire il reddito e magari lavorare in nero".( IL GIORNO )

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