lunedì 29 marzo 2021

Il parroco di Bonassola: "Se non posso benedire coppie gay neppure le palme. Lo abbiamo fatto per le armi, assurdo negarlo a chi si ama""

 





BONASSOLA ( La Spezia )-Questa domenica Don Giulio ha spiegato che la benedizione delle Palme è "collegata alla processione in ricordo dell'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Non potendo fare tale processione, a motivo delle norme anti-Covid, personalmente ritengo non abbia allora senso benedire le Palme. 

Ma sono poi estremamente contento - ha aggiunto - che questa mia decisione di non benedire le palme e gli ulivi avvenga a pochi giorni dalla pubblicazione del documento della Congregazione per la dottrina della fede". Il sacerdote ha confermato che si è aggiunta quindi, nella non benedizione delle Palme, "una forma di protesta attraverso la quale manifestare il mio ritenere assurdo tale divieto ribadito dalla Congregazione per la dottrina della fede.

 Nella chiesa si benedice di tutto, non solo le palme ma a volte, purtroppo, sono state benedette anche le armi, però non si può benedire l'amore vero e sincero di due persone perché omosessuali. Ma, ancora più grave, è il fatto che si continui a chiamare "peccato" questo loro amore. A rimetterci - ha concluso - non sono certo le persone omosessuali, le quali possono tranquillamente fare a meno della benedizione della Chiesa, perché intanto c'è Dio a benedirle. A rimetterci è piuttosto la Chiesa".

E nel 2018 sul bio testamento don Giulio aveva detto «Se eutanasia vuole dire 'buona morte' penso che sarei confortato dal sapere che è predisposta una legge tale da permettermi di morire senza ulteriori sofferenze».

Appena un anno fa, era il 24 aprile, fa altra polemica legata alla sua decisione di far suonare nella sua chiesa di Santa Margherita di Antiochia un trombettista tedesco. Il brano scelto era stato però Bella Ciao ed era stato suonato dal campanile della chiesa.

L’esibizione era stata ripresa dai cellulari di alcuni residenti e si erano scatenate le reazioni della Lega (strano ndr )e in particolare del consigliere Alessandro Rosson.

Don Giulio aveva rivendicato la sua scelta non legandola a connotazioni politiche ma solo spirituali ed artistiche.( da La rep. )




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