venerdì 3 aprile 2020

....." dacci anche oggi l'uomo mascherato ( e Gallera ) contro il governo Conte ! "

Il presidente della Regione Lombardia Fontana con la mascherina - Foto © www.giornaledibrescia.it

MILANO-Il presidente della regione Lombardia nell’ultimo mese e mezzo ha avuto una esposizione mediatica impressionante. Non c’è giorno in cui non appaia in qualche trasmissione a distillare un po’ di veleno nei confronti del governo centrale e a riaffermare quanto è brava la sua giunta. Lascia in effetti interdetti che Fontana e il suo assessore al Welfare dedichino tanto tempo ad una campagna politica ormai palese: preparare il terreno per una spallata al governo delegittimando ogni sua iniziativa per spianare la strada all’amico Salvini.
Piuttosto il presidente Fontana dovrebbe chiarire perché nella sua regione ci fossero così pochi respiratori prima della crisi (ultimo dato del 2017:  1 ogni 4.130 abitanti in Lombardia; 1 ogni 2.500 in Emilia-Romagna; 1 ogni 2.250 in Toscana, e 1 ogni 2.550 in Veneto); e perché, come indicato nel saggio di Gianfranco Viesti sul Menabò, la Lombardia avesse destinato alla spesa sanitaria, nel periodo 2000-2017 ,comprendente quindi le gestioni Formigoni e Maroni, una cifra inferiore alla media nazionale - 40.8 euro pro-capite contro una media del 44.4 - mentre le regioni rosse, Emilia Romagna e Toscana, avessero destinato il doppio collocandosi ai primi due posti ( escluse le province autonome).



Il sistema sanitario lombardo ha mostrato tutta la sua debolezza perché l’integrazione privato–pubblico è consistita, semplicemente, in un regalo a Cl ed altri imprenditori lombardi in cambio di sostegno politico-finanziario. Tant’è che, voce dal sen fuggita, l’assessore al Welfare Giulio Gallera il 23 marzo si è lasciato scappare che, dal settore privato non poteva arrivare quasi nulla dato che di posti in terapia intensiva ne aveva ben pochi.
E per finire, tra le tante iniziative politico-promozionali come quella di assegnare un incarico speciale a Bertolaso, il presidente Fontana avrebbe potuto evitare la kermesse dell’inaugurazione in pompa magna con servizi in tutti i notiziari del nuovo ospedale della fiera (ancora non attivo) mentre altre regioni come l’Emilia- Romagna e il Veneto, senza tanto clamore, già da settimane hanno creato centinaia di posti letti più. E invece di tutte le iniziative prese dall’Emilia-Romagna, la seconda regione più colpita dal virus. non c’è traccia e neppure si vedono le fretta di giornalisti e altri invitati appiccicati gli uni sugli altri, come l’altro giorno alla fiera di Milano.
E poi strillano perché finalmente si portano un po’ fuori i bambini, trattandoli almeno come i cani.
( Piero Ignazi )

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