mercoledì 21 dicembre 2016

ANGERA( VA ) :L'ASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE COMINCIA A METTERE I PALETTI

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ANGERA : L'ASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE COMINCIA A METTERE I PALETTI : " IL PUNTO NASCITE RIAPRIRA' SE SI TROVANO I PEDIATRI "

Proteste, comitati, riunioni pubbliche. La protesta crescente dei territorio nel Varesotto ha indetto l’assessore al Welfare regionale Giulio Gallera a convocare i sindaci per chiarire le ragioni delle scelte organizzative e politiche che si stanno adottando nei diversi ospedali.
Alla presenza dei primi cittadini dei comuni più interessati, dal bacino di Angera a quello di Cittiglio, Luino e Tradate, l’assessore accompagnato da Francesca Brianza nel duplice ruolo di componente della giunta Maroni e rappresentante del territorio e dal direttore generale del Welfare regionale Giovanni Daverio, oltre che dai dirigenti dell’ATS Insubria Paola Lattuada, dell’ASST Sette Laghi Callisto Bravi e dell’ASST Valle Olona Giuseppe Brazzoli, ha spiegato le ragioni di scelte legate a obblighi normativi stringenti, come quello che impone vincoli all’assunzione del personale con una riduzione dell’1,4% della spesa complessiva, o quelli che regolamentano l’attività in base ai volumi di casi eseguiti come garanzia di sicurezza. Alla fine del novembre scorso, il punto nascita di Angera aveva assistito poco più di 350 partorienti: « La regola dovrà essere quella di far ruotare il personale – ha spiegato il direttore Giuseppe Brazzoli - così un professionista non rischia di passare anche una settimana senza assistere a parti»
ANGERA
« Venerdì io e il Governatore Maroni saremo ricevuti dal Ministro della Salute Lorenzin – ha spiegato Gallera – È un risultato importante che premia la velocità con cui ci siamo mossi. Speriamo di poter ottenere una revisione della mancata deroga per i nostri punti nascita sotto i 500 parti. Qualsiasi decisione, però, sarà presa rispettando tempi tecnici naturali. Innanzitutto, per Angera occorre trovare i pediatri che vadano a rafforzare l’equipe attualmente in carico. Si tratta di professionalità che mancano sull’intero territorio lombardo. Si fa fatica per cui, con l’ASST dovremo individuare dei percorsi incentivanti ( nei soli presidi di montagna verranno proposti contributi economici). Sicuramente, si dovrà individuare un modello a rete che permetta a tutti si specialisti di poter lavorare in presidi ad alta complessità e, parzialmente, in altri ospedali dove ci sono casi meno gravi. Dobbiamo individuare specialisti che vogliano venire e che garantiscano capacità adatte a gestire ogni emergenza».( da varesenews )

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