sabato 11 maggio 2013

UN BAR :ULTIMA SPIAGGIA PER I DISOCCUPATI ?

Man mano che aumentano le persone in cassa integrazione o che perdono completamente il posto di lavoro ,aumentano i negozi " COMPRO ORO " ," SALE GIOCO " ed i BAR .
- Se si osservano i dati del numero di pubblici esercizi che hanno aperto  in provincia  nell’ultimo anno, viene da pensare che la fantomatica crisi economica non sia che uno spettro, una leggenda metropolitana
In realtà ci sono bar che chiudono, ma subito compare il cartello " nuova gestione "e a qualche metro più avanti se ne apre un altro .A ogni angolo di paese o città  c’è la possibilità di prendersi un caffè o rinfrescarsi con una bibita.
Non si può dire lo stesso di altre categorie di esercizi, come ad esempio i giornalai, i negozi di dischi, le librerie che, una volta chiusi, non hanno avuto una seconda possibilità. Ma quale interpretazione si può dare di questo fenomeno?



 Si può davvero leggere il proliferare dei bar come un segnale di inversione di tendenza rispetto alla crisi dei consumi?
In realtà penso che l'investimento fatto per aprire un bar sia l'ultima spiaggia per disoccupati ,che , magari aiutati economicamente  da parenti tentano l'avventura di un locale pubblico .
Una volta per aprire un bar occorreva rispettare certe norme , quali la distanza da un altro esercizio pubblico, la densità della popolazione ...ecc ; ora , con la liberalizzazione in vigore da qualche anno , ognuno può aprire un bar ove vuole ...e rischiare di veder volatizzare i propri risparmi e, magari, quelli dei  genitori .

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