Lucia Goracci è una delle migliori inviate di guerra che abbiamo in Italia.
Poche ore fa, durante una diretta del Tg3 da Umm al Kheir, nella Cisgiordania meridionale occupata, dove è stato ucciso l’attivista palestinese Awdah Athaleen, è stata presa d’assalto da un colono israeliano armato di pistola alla fondina.
A un certo punto il colono ha chiuso la via d’uscita a Goracci e al suo operatore Ivo Bonato
“Ci ha fotografati, ha verificato chi fossimo e ha cominciato a dirmi: ‘Tu sei appena stata nel villaggio palestinese’. Ivo e io attendevamo la linea. (…) Continuava a ripetermi il nome del villaggio, Umm al Khair, e a dirmi: ‘Liar, friend of filastin”. Ovvero: ‘Bugiardi e amici dei palestinesi’.
Questo è il clima che si respira e i rischi che corrono quei pochi giornalisti che ancora riescono a raccontare quello che sta accadendo in Cisgiordania, mentre sulla striscia non esiste neanche più un’informazione perché i giornalisti - come tutti - stanno morendo di fame.
Solidarietà a Lucia Goracci e al suo operatore e grazie per il lavoro che fanno, in condizioni difficilissime. Per raccontare, mostrare, testimoniare.
Lorenzo Tosa
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