lunedì 14 luglio 2025

14 LUGLIO 1948

 


ROMA -Alle 11.45 del 14 luglio 1948, l’allora segretario del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti stava uscendo da Montecitorio, il palazzo di Roma dove ha sede la Camera dei deputati, quando lo studente Antonio Pallante gli sparò tre colpi di pistola.

 Erano passati tre mesi dalle prime elezioni politiche della storia repubblicana, in cui la Democrazia Cristiana aveva sconfitto i comunisti e i socialisti, e il clima politico e sociale in Italia era molto teso. 

Togliatti sopravvisse, ma l’attentato ebbe comunque grosse conseguenze: in tutta Italia furono organizzati scioperi e cortei di protesta e per qualche giorno sembrò che stesse per iniziare una guerra civile, o una rivoluzione comunista. Nei giorni successivi ci furono violenti scontri tra la polizia e i manifestanti: morirono in tutto 30 persone e altre 800 furono ferite.

Pallante era uno studente di giurisprudenza fuoricorso di 24 anni.

Non appena si riprese dall’operazione chirurgica, Togliatti invitò i dirigenti del Partito Comunista e i suoi sostenitori a interrompere le manifestazioni per evitare che la tensione aumentasse. Già il 15 luglio Giuseppe Di Vittorio, il capo della CGIL, interruppe lo sciopero generale, e il giorno successivo i deputati comunisti ritirarono la richiesta di dimissioni del governo. Togliatti tornò alla direzione del PCI a settembre e criticò chi aveva partecipato al tentativo di insurrezione.


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