Da gennaio in Italia esiste un diritto rivoluzionario: le persone con gravi disabilità possono finalmente presentare liste elettorali con firma digitale.
È una vittoria storica nata dalla sentenza della Corte Costituzionale ottenuta con il ricorso di Carlo Gentili, fratello di Marco – co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni. A Carlo era stato negato di firmare per la lista "Referendum e Democrazia" alle regionali del Lazio 2023.
Questa sentenza ha cancellato norme vecchie di mezzo secolo, avviando una vera transizione digitale dei diritti civili e politici.
Ma c'è un problema serio: a pochi mesi dalle amministrative, questo diritto resta invisibile. Zero informazioni sui siti istituzionali. Nessuna comunicazione per chi potrebbe finalmente esercitarlo.
È inaccettabile. Ed è per questo che ci rivolgiamo a te.
Vogliamo monitorare insieme se e come il governo e i comuni garantiranno il diritto di conoscere questo nuovo diritto.
Un primo passo è stato compiuto: poco prima di Pasqua, grazie alla vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, il governo ha approvato un nostro ordine del giorno che lo impegna a informare adeguatamente i cittadini, anche attraverso siti istituzionali e canali Rai. Ora dobbiamo assicurarci che questi impegni diventino realtà.
Nel frattempo, stiamo lavorando per estendere questo diritto a tutti:
Attivando la piattaforma pubblica per la firma digitale delle liste elettorali, come già avviene per referendum e leggi di iniziativa popolare
Promuovendo liste "Referendum e Democrazia" nei prossimi appuntamenti elettorali, per spingere le istituzioni ad applicare – e allargare – il diritto conquistato
Possiamo contare ancora sul tuo sostegno?
In autunno si voterà in Campania, Marche, Toscana, Puglia, Veneto e Valle d'Aosta. Potremmo lanciare liste civiche con un obiettivo politico chiaro: estendere la possibilità di firmare e candidarsi digitalmente a tutti i cittadini.
Nei prossimi giorni condivideremo i costi di questa battaglia – finora sostenuti anche grazie al tuo aiuto. Oltre alle spese legali dal 2022, alcune regioni ci chiedono di pagare penali. Li chiamiamo "i costi della non-democrazia". Ma non ci fermeranno.
A presto,
Marco Perduca
Associazione Luca Coscioni
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