BOLZANO -Sono 67 i casi accertati di abusi sessuali su minori compiuti da preti e religiosi nella chiesa altoatesina nel periodo che va dal 1963 al 2023.
In tutto le vittime sono 59, prevalentemente con un’età compresa fra gli 8 e 14 anni, la maggior parte (51%) di sesso femminile, un’anomalia rispetto alla maggior parte delle indagini che invece evidenziano soprattutto vittime di sesso maschile.
Sono i dati sintetici che emergono dal rapporto sugli abusi commissionato dalla Diocesi di Bolzano-Bressanone allo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera e presentato ieri in una conferenza stampa, alla presenza del vescovo Ivo Muser.
"Tutte le cifre indicate sono una parte minima di quel che è realmente accaduto", hanno chiarito i responsabili del rapporto spiegando che il fenomeno degli abusi sommerso è molto più ampio ed è difficile da quantificare.
Particolarmante emblematico è il “Caso 5” riferito ad un sacerdote che negli anni '60 compì un primo abuso e fu semplicemente trasferito, reiterando il reato in altre circostanze e finendo con l'essere spostato di sede in continuazione per 50 anni. Solamente nel 2010 fu sollevato dall'attività pastorale dopo le continue accuse che gli erano state rivolte.
Nel “Caso 15”, risalente alla metà degli anni Novanta, invece, un prete arrivò addirittura a celebrare i funerali di un suicida presunta vittima dei suoi abusi sessuali.
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO