RAVENNA - Una giornata che è iniziata attorno alle 7 di stamattina con l'arrivo in rada della nave e il successivo approdo al terminal crociere di Porto Corsini. A quel punto sono saliti a bordo i medici Usmaf, il personale della Croce Rossa Italiana e del 118. Lo sbarco dei primi migranti è avvenuto alle 8. Dalla nave sono scese prima le persone che soffrivano di qualche patologia (fra loro una donna incinta e 65 con casi di scabbia), i minori non accompagnati e i nuclei familiari.
“Ancora una volta, la macchina dell’accoglienza regionale, pur dinanzi a una situazione senza precedenti per il numero di persone da assistere, si è attivata con prontezza e con un grande dispiegamento di forze per prestare soccorso a chi si trova in condizioni di difficoltà - affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Welfare, Igor Taruffi - donne, uomini e bambini fuggiti da situazioni drammatiche, spesso dalla guerra, che hanno trascorso molti giorni in mare dopo essere sopravvissuti a un naufragio. A tutti gli operatori che in queste ore stanno lavorando senza sosta, al nostro personale medico e sanitario, sempre in prima linea, con professionalità e umanità, per prestare le cure necessarie a coloro che ne hanno più bisogno, va il nostro ringraziamento”.
Al netto della domanda più volte fatta al Governo e a cui non è mai stata data risposta - sottolinea il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale-, sul perché vengano individuati, per gli sbarchi, porti del centro-nord, allungando così il viaggio delle navi con tutti i rischi connessi, la risposta della città di Ravenna e della sua comunità anche in questa circostanza è stata esemplare.
Le nostre politiche di accoglienza si fondano su due pilastri fondamentali: umanità e organizzazione. Qualsiasi intervento parte dal fatto che abbiamo a che fare con un flusso di esseri umani provenienti da esperienze tragiche e da un viaggio drammatico. Questa umanità si contrappone alla disumanità delle tante speculazioni politiche, promesse tradite, slogan violenti che abbiamo udito e a cui ha poi seguito la moltiplicazione degli sbarchi.
Ma l’umanità è, purtroppo, una condizione necessaria, ma da sola non sufficiente per gestire un fenomeno tanto complesso, servono una strategia complessiva sui flussi migratori, che può essere messa in campo solo dalla Repubblica italiana e dall’Unione Europea, e grandi capacità organizzative”.
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