sabato 11 giugno 2022

madre investe i vigili che hanno fermato il figlio 13enne che festeggiava con petardi e alcol fuori da scuola

 


BUSTO ARSIZIO ( Va )- Ha visto gli agenti della Polizia locale che perquisivano il figlio 13enne e li ha investiti salendo sul marciapiede con l'auto: è accaduto a Busto Arsizio (nel Varesotto), fuori dalla scuola secondaria di primo grado "Gian Alberto Bossi" in via Dante, dove i festeggiamenti per l'ultimo giorno di lezioni sono degenerati al punto da richiedere l'intervento dei vigili. 

In particolare, alcuni ragazzi stavano facendo esplodere dei petardi e proprio a loro si sono avvicinati gli agenti, richiamati sul posto dalle segnalazioni di vari cittadini residenti in zona: il controllo degli zaini ha portato alla scoperta di una bottiglia di sambuca che gli studenti - tutti abbondantemente minorenni - erano riusciti in qualche modo a procurarsi per celebrare l'inizio delle vacanze estive.

Durante la perquisizione sono arrivati i genitori di uno dei ragazzi fermati, che hanno iniziato a inveire contro la Polizia locale, invitando con termini decisamente coloriti gli agenti a "lasciare in pace" il figlio e i suoi amici. A quel punto i vigili hanno chiesto sia agli studenti sia ai due adulti di esibire i documenti, in modo da registrarne le generalità: la coppia ha reagito salendo precipitosamente in macchina con il figlio e cercando di allontanarsi.

La madre, che era alla guida, ha addirittura sterzato bruscamente verso il marciapiede, finendo contro i due vigili: arrestata e processata per direttissima al Tribunale di Busto Arsizio, la donna ha subito ammesso i fatti, assumendosi tutta la responsabilità di quanto successo e chiedendo scusa agli agenti (che non hanno fortunatamente riportato ferite gravi). Incensurata, ha patteggiato una pena di nove mesi con la condizionale.( La repubblica )

1 commento:

  1. Io mi chiedo sempre cosa nella storia sociale della nostra civilta' si sia innescato e abbia portato le (molte) persone a non riconoscere piu' ruoli e limiti, a considerare se stessi piu' degli altri, a non capire che il bene del singolo dovrebbe andare di pari passo con il bene della comunita' perche' siamo oramai cosi interconnessi e interdipendenti che la rottura di una singola maglia porterebbe al disfacimento dell'intera rete. E sembra che le (molte) persone non riescano a a capire questo concetto. Ed io non riesco ancora a trovare la risposta a questa domanda.

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