La dirigente scolastica ha scritto una lettera alle famiglie in cui chiedeva un abbigliamento consono al luogo: “Preferibilmente - scrive la dirigente - vanno evitate magliette che lascino la pancia completamente nuda».
Ha motivato la lettera con le lamentele arrivatele per l’abbigliamento di alcuni studenti, e ha spiegato che tra i suoi obiettivi c’era anche quello di evitare che possa imporsi “una sorta di ideale di pancia piatta che potrebbe portare a comportamenti alimentari rischiosi”. Ma, ha ammesso la dirigente, la lettera probabilmente è stata un mezzo sbagliato: “Avrei dovuto parlare direttamente con gli studenti”.
Gli studenti, ai quali la preside ha chiesto di concorrere ad elaborare insieme un dress code per la scuola, non l’hanno presa bene e sono andati in classe con l’abbigliamento “vietato”.
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