Anche Alberto Bellelli, come diversi amministratori di centrosinistra, aveva deciso di portare avanti questa campagna, per dare un segnale politico in vista della ricorrenza del 25 Aprile. Non sono però bastati i voti della maggioranza di centrosinistra per vedere approvato l'atto, che da regolamento necessitava di due terzi dei voti del Consiglio, vale a dire 17. Il gruppo Partito Democratico- Carpi 2.0 può contare infatti su 16 consiglieri (tutti favorevoli): Lega, Fratelli d’Italia, M5s e Carpi Futura non hanno espresso il proprio voto, uscendo dall'aula dopo un dibattito durato circa 3 ore.
La proposta di Bellelli non ha dunque trovato consenso sufficiente. Non sono serviti i tentativi della maggioranza di vincolare il voto ad una scelta di campo "antifascista", una orta di "atto dovuto", come lo ha definito lo stesso sindaco, per cancellare le tracce del Ventennio. Le opposizioni hanno portato diverse tesi, bollando la proposta della maggioranza come ideologica, volta solo a "cancellare un pezzo di storia" e lontana dalle esigenze pressanti dell'attualità.
Il voto carpigiano si è quindi trasformato in una prova di forza tra i gruppi politici, nella quale la maggioranza è rimasta sola. Bellelli ha commentato sui social: "La scelta delle opposizioni di non votare la delibera è un autogol, mi spiace che non lo abbiano capito. Rimango convinto, spero insieme a tanti cittadini di questa città, che Benito Mussolini è indegno di essere un nostro cittadino onorario. Ne esce sconfitto il Consiglio Comunale e con lui tutta la nostra città".
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