GENOVA - Il medico aveva risposto all'appello che invitava i sanitari anche in pensione a rendersi disponibili per le vaccinazioni anti virus . Era un momento veramente drammatico per tutti .
Aveva lavorato per due mesi senza sosta .
Ma l'ente previdenziale aveva rilevato come la norma emergenziale, per chiamare quanti più medici per la somministrazione dei vaccini, non derogasse al regime di incumulabilità e quindi il medico avrebbe dovuto perdere la pensione di tutto il 2021 a fronte di due mesi di lavoro negli hub.
Il sanitario aveva ricorso .
E la Corte dei Conti gli ha dato ragione .
I giudici contabili hanno ritenuto che "la normativa emergenziale è derogatoria rispetto al regime generale di incompatibilità pena il depotenziamento dell'efficacia dell'appello rivolto ai medici in quiescenza". "Non sarebbe coerente - scrivono i giudici - con la Carta fondamentale e con lo scopo del legislatore ostacolare l'adesione al piano vaccinale dei medici pensionati 'quota cento', tendenzialmente più giovani, aggiornati e idonei a supportare il personale sanitario in servizio".
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