sabato 16 gennaio 2021

Agli stranieri il "pacco da sfigati", agli amici le capesante: arrestata sindaca leghista del Vercellese

 



SAN GERMANO VERCELLESE -Tra le accuse la discriminazione razziale: punita una cittadina musulmana che aveva chiesto di non avere cibo contrario alla propria religione. Ai domiciliari anche un consigliere comunale e altri tre indagati

Aiuti alimentari acquistati con fondi statali per l'emergenza Covid negati a stranieri e anziani non autosufficienti per darli a famiglie più ricche. Parla di questo l'inchiesta della Procura di Vercelli, che ha portato all'arresto della sindaca leghista di San Germano Vercellese, Michela Rosetta.( Ansa )

Distinguevano tra "figli e figliastri" (a questi ultimi, come risulta dalle intercettazioni, venivano dati i "pacchi per sfigati") nel distribuire i pacchi alimentari ( acquistati con soldi dati dal governo ) per aiutare le famiglie messe in ginocchio dalla pandemia. Il gip del tribunale di Vercelli ha disposto l'arresto per la sindaca di San Germano Vercellese, Michela Rosetta, esponente della Lega già nota per le sue iniziative anti-migranti, e per il consigliere comunale, nonché ex assessore, Giorgio Carando.

Ad entrambi, questa mattina, i carabinieri della compagnia di Vercelli hanno notificato l'ordine di misura cautelare ai domiciliari. Altre tre le misure cautelari disposte dal pm Davide Pretti: per Maurizio Bosco, consigliere comunale ed ex vicesindaco è stato disposto l'obbligo di firma, stessa misura per un dipendente comunale di 62 anni e un altro cittadino di 49.

Accuse e aggravanti

Le accuse sono, a vario titolo, peculato, falsità materiale e falsità ideologica in atto pubblico commessa dal pubblico ufficiale, abuso d'ufficio e distruzione di beni sottoposti a vincolo culturale.

La sindaca è anche accusata di aver discriminato una donna musulmana che aveva chiesto che nei pacchi alimentari non le fossero inviati prodotti che lei e la sua famiglia non potevano consumare per motivi religiosi: quella richiesta l'aveva fatta finire in fondo alla lista delle famiglie da aiutare, la sua documentazione era stata distrutta e la donna non aveva più ricevuto i pacchi. Per questo il tribunale contesta a Rosetta l'aggravante della discriminazione e odio razziale ( La Repubblica )


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