Erano originari della Costa d'Avorio, della Nigeria, del Ghana, del Gambia, di altri Paesi dell'Africa occidentale. Ci avevano messo mesi, forse anni per salire finalmente, martedì mattina, su quell'imbarcazione a Zawiya, 50 chilometri a ovest di Tripoli, che li avrebbe portati in Italia da clandestini con la speranza di un permesso di soggiorno o di asilo, o magari di raggiungere parenti e amici in qualche altro Paese europeo. Ma il motore si è bloccato, le condizioni del mare non erano buone, la barca si è rovesciata.
Lì li attende di nuovo il campo di concentramento ove le guardie picchiano , uccidono violentano le donne , stuprano .
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