giovedì 6 febbraio 2020

C'E' DELLA "NDRANGHETA " IN VAL D'AOSTA -



SAINT-PIERRE -È ufficiale. Dall’accesso antimafia condotto da aprile ad ottobre 2019 al Comune di Saint-Pierre è emerso il condizionamento dell’attività amministrativa dell’ente da parte del crimine organizzato. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Luciana Lamorgese, ha quindi deliberato oggi, giovedì 6 febbraio, lo scioglimento del Consiglio comunale e il commissariamento dell’amministrazione, sinora guidata dal sindaco Paolo Lavy.

L’ispezione a seguito di Geenna

Gli ispettori erano arrivati in Municipio a seguito dell’inchiesta Geenna della Dda di Torino e dei Carabinieri del Reparto operativo, relativa all’organizzazione ed all’attività di una “locale” di ‘ndrangheta. Tra i sedici arrestati nel “blitz” del 23 gennaio 2019 c’era anche Monica Carcea, al tempo assessore alla programmazione finanziaria del Comune (poi dimessasi pochi giorni dopo), a processo (inizierà il prossimo 11 marzo, al Tribunale di Aosta) per concorso esterno in associazione a delinquere.

Il contratto prorogato

La tesi degli inquirenti è che la donna, ritenuta destinataria nel 2015 del sostegno elettorale garantito dal sodalizio criminale, che per gli inquirenti era capeggiato da Marco Fabrizio Di Donato, avrebbe invocato l’aiuto di quest’ultimo, e di un altro arrestato quale partecipe della “locale”, il ristoratore Antonio Raso, affinché facessero “pressione” su un altro assessore della Giunta, Alessandro Fontanelle, “che le stava creando delle difficoltà”. Della questione viene “investito” anche Nicola Prettico, consigliere comunale aostano sospeso dopo essere finito, anch’egli, in manette, perché considerato addirittura organico alla cellula malavitosa.
Secondo i Carabinieri, Carcea per “sdebitarsi” con i due “si attiva al fine di far prorogare l’affidamento diretto del servizio di trasporto scolastico mediante taxi-bus”, in scadenza il 30 giugno 2016, alla “Passengers Transports di Addario S. & C.” di proprietà di Salvatore Addario (che non risulta essere stato indagato), cugino di Raso, “con esito positivo, tanto che la ditta in questione riusciva ad ottenere la proroga sino al mese di dicembre 2016”. Nell’ordinanza del Gip che condusse agli arresti, si legge che Carcea ha informato Raso e Marco Fabrizio Di Donato “in merito all’intenzione di altri due Assessori di non rinnovare più il contratto” affidato in regime di concessione diretta.( Aosta Sera )

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