domenica 6 ottobre 2019

FRASI RAZZISTE DELLA PROFESSORESSA ED ALCUNI STUDENTI SI SENTONO AUTORIZZATI A FARE IL SALUTO FASCISTA



LIVORNO -In classe si parla di migranti. E volano parole razziste. Dalla cattedra. Dalla prof. Lo hanno raccontato alcuni studenti di una classe seconda del Liceo Cecioni di Livorno ai genitori. Che, anche loro indignati, hanno denunciato il fatto alla vicepreside Cecilia Paladini, stigmatizzandolo in modo deciso e senza appello. Il fatto, secondo quanto riferisce il Tirreno, sarebbe avvenuto giovedì scorso, 3 ottobre, in un istituto noto per la sua apertura, per la sua politica di inclusione, e che ora vuole fare luce sull'accaduto. Venerdì 4 ottobre, l'incontro tra genitori e la vicepreside, che nulla sapeva dell'episodio; il dirigente scolastico Andrea Simonetti ha aperto un'indagine interna per capire come si sono svolti gli eventi e,  tra venerdì e sabato, sono stati ascoltati sia gli studenti che la professoressa accusata di aver pronunciato frasi razziste: in una lettera indirizzata alla presidenza, la donna, con una lunga carriera nell'insegnamento, nega in modo assoluto. E, al Tirreno, parla di "accuse infamanti", dichiarandosi sotto choc.

L'indagine dovrà stabilire se corrisponde a verità quanto riferito dalla madre di uno dei ragazzi, insegnante anche lei, su un post di Facebook e poi diffuso su WhatsApp: vi si racconta, in modo circostanziato, quanto avvenuto in classe, dove la prof avrebbe accusato i migranti di "rubare il lavoro" e di "delinquere più degli altri". E avrebbe commentato con un risata i dissensi da parte di tre studentesse, che si sono alzate in piedi per esprimerli, tra le battutacce e i saluti fascisti di alcuni compagni di classe.

Se l'istruttoria confermerà i fatti, verranno presi provvedimenti disciplinari nei confronti della prof sotto accusa.    

Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO