mercoledì 20 marzo 2019

LILIANA SEGRE : MIGRANTI RESPINTI COME ME E MIO PADRE AL CONFINE , EBREI FINITI ( E UCCISI ) NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO



" Oggi più che mai è importante non dimenticare, mantenendo sensibilità di fronte alle tragedie"
Vedere altri che vengono respinti mi fa venire in ente quando, con la mano in quella di mio padre, nella notte e nella neve tentammo di attraversare la frontiera con la meravigliosa Svizzera che ci respinse e ci riconsegno all'Italia [...] Mi rifiuto di accettare che la nostra democrazia che ci è costata tanta sofferenza sia sporcata da leggi ignobili .
Ma c'è una cosa che, a differenza di altri, trovo identica ad allora: il distacco, il disinteresse collettivo verso persone che, pur con storie diverse, decidono di mettere pochi oggetti in valigia, lasciare le proprie case e lasciarsi alle spalle la vita intera, la propria città, pur sapendo di rischiare la morte, di farla rischiare ai figli piccoli [...] Va sottolineata l'analogia tragica dell'indifferenza e bisogna aiutare gli italiani a respingere la tentazione di voltarsi dall'altra parte."


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