martedì 30 gennaio 2018

Poche speranza per i lavoratori dell'EMBRACO ( gruppo Whirpool )

L'immagine può contenere: 4 persone, persone in piedi, cielo e spazio all'aperto


Oggi con i lavoratori della Embraco 
Incontro in regione con l'assessore Pentenero e poi corteo fino all'Amma 
L'incontro non ha prodotto nulla 
Irresponsabile come lo ha definito il ministro Calenda l'atteggiamento dell'azienda che in questi mesi ha inviato messaggi attraverso messaggeri che non sono mai stati interlocutori veri 
Hanno ribadito con fermezza la volontà di non ritirare i licenziamenti ( che di fatto complica anche eventuali interventi del governo ) 
Continuano a ipotizzare una re industrializzazione che, complice il tempo che scorre lascia ipotizzare per lo più la volontà di arrivare allo show down che non risolverà alcun conto ma metterà in maniera sconsiderata 500 famiglie in mezzo ad una strada 
Ho parlato oggi con molti lavoratori, alcuni di essi lavorano in coppia, moglie e marito nello stabilimento di Chieri. La disperazione e l'esasperazione sta raggiungendo livelli incontenibili e l'atteggiamento dell'azienda contribuisce a far salire la rabbia 
Non c'è più tempo da perdere. 
NON C'È PIÙ TEMPO DA PERDERE. 
Questa è una vertenza che si trascina da mesi anche con richieste singolari nei confronti dei lavoratori su cui incombe di fatto l'arrivo delle lettere di licenziamento. 
Il Ministero dello sviluppo deve usare ogni mezzo a disposizione per portare la Whirlpool al tavolo. Un altro viaggio a vuoto fino a Roma non solo creerebbe un calo di credibilità e soprattutto di forza del nostro Paese nei confronti delle multinazionali a cui troppo viene permesso ma , e questo un governo attento e sensibile alle istanze dei lavoratori non se lo può permettere, un calo di credibilità e affidabilità nei confronti dei lavoratori che da troppo attendono una risposta sui loro destini. 
Lo ripeto per l'ennesima volta, basta dare la possibilità alle multinazionali di pensare L'italia come un limone da strizzare, usarne anche la buccia e non avere neanche i residui da buttare via.( pubblicato da Antonio Boccuzzi , deputato PD )

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