SESTO CALENDE ( VA )
Ho abitato 20 anni in piazza a Sesto Calende ed ogni giorno
,uscendo di casa, vedevo il Ticino e la sponda castellettese .
La “ Rimini “ di noi sestesi era la sabbia dell’Enal da dove
quasi quotidianamente partivamo per nuotate che ci conducevano alla piccola
spiaggia della “ Città dei ragazzi “..Poi sono arrivati i ,motoscafi ed addio
nuotate .
Come tutti sanno il collegamento pedonale con l’altra
cittadina era garantito da una barca …prima a remi poi a motore .
Collegamento che è venuto a mancare .
Quando ho letto del progetto del ponte “ Ali di cigno “
dello studio Daverio di Sesto Calende ho subito pensato : bella idea !
I particolari tecnologici illustrati dal suo progettista ne
fanno un’opera adattabile alla realtà locale ….
Ed anche alla situazione economica locale .
Certo, ogni progetto è perfettibile , ma proprio per questo
occorre uno sforzo per comprenderlo nei dettagli e, eventualmente , per
migliorarlo .
Ovviamente occorre
anche lavorare per reperire finanziamenti atti alla sua realizzazione .
L’accoglienza riservata dall’amministrazione comunale di
Castelletto Ticino va in questa direzione ; meno comprensibile è quella del
sindaco di Sesto Calende , da cui mi
sarei aspettato maggiore disponibilità, anche alla luce del fatto che il
progetto è frutto del lavoro di uno studio di Architettura della città da lui amministrata.
Dimenticavo : “ nemo profeta in patria “ !
Penso che in un Paese nordico un simile progetto sarebbe accolto , studiato, sezionato , discusso e realizzato in tempi congrui da chi di dovere .
Ma lì si contendono il primo posto per la qualità della
vita, mentre in Italia si veleggia verso il cinquantesimo .
Caro Andrea, purtroppo non tutti gli Amministratori hanno le tue lungimiranze !
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