venerdì 6 gennaio 2017

Operai licenziati si inventano l'AMARO PARTIGIANO !

Le prime bottiglie test dell'Amaro...La selezione di erbe lunigianesi per...


CARRARA. Una fabbrica “liberata” a Milano e un circolo Arci che gestisce un museo dedicato alla Resistenza sulle colline di Fosdinovo: da questa singolare sinergia nasce un progetto di mercato alternativo, con il lancio dell’Amaro Partigiano, con tanto di benedizione da parte di chi, come Giorgio Mori, presidente dell’Anpi Massa-Carrara, partigiano lo è stato davvero sul campo di battaglia.
Sarà realizzato rigorosamente con ingredienti lunigianesi, seguendo una ricetta messa a punto grazie alla consulenza di un antico laboratorio artigiano della zona ma verrà effettivamente prodotto a Milano, in una fabbrica abbandonata, occupata e liberata, oggi impegnata nella costruzione di una rete per un mercato equo, libero e solidale. Il 2017 si aprirà con il lancio di una campagna di raccolta fondi di scala nazionale per la produzione dell’Amaro Partigiano.
Si tratta di un’idea del circolo Arci Archivi della Resistenza di Fosdinovo, quello per intenderci che gestisce il museo audiovisivo dedicato ai partigiani e che ogni anno organizza per il 25 aprile una festa da 10 mila visitatori: a produrre materialmente il liquore sarà Rimaflow, la fabbrica “liberata” di Trezzano sul Naviglio dove 330 lavoratori, dopo essere stati letteralmente “scaricati” dalla proprietà – che come nella più classica delle vertenze dei giorni nostri, ha deciso di delocalizzare in Polonia per abbattere i costi di produzione – si sono rimboccati le maniche e si sono buttati sul mercato equo e solidale, mettendo al centro della loro attività non il profitto ma il lavoro etico.
«Abbiamo prodotto una “versione beta”» spiegano da Fosdinovo, precisando che il prezzo di “Amaro Partigiano” è fissato a 15 euro. Chi volesse contribuire al progetto e testare la “versione beta” del liquore può scrivere a info@archividellaresistenza.it, telefonare al 3470004950 e visitare il sito www.amaropartigiano.it.

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