domenica 28 agosto 2016

TERREMOTO E LA FESTA CHE NON C'E'



Come si legge sul manifesto ieri, e poi oggi, all'Hotel  Roma e nel resto del paese si sarebbe dovuta tenere la cinquantesima edizione della sagra dell’amatriciana. La festa attesa da un anno e infatti, come si sa , Amatrice era piena per questo: una popolazione decuplicata da tre a trentamila tra visitatori, turisti stanziali, turisti domenicali ,parenti di ritorno .
«Benvenuti ad Amatrice, la città degli spaghetti all’amatriciana»
Era un cliché che Amatrice accettava volentieri, anzi sollecitava, come dimostrano i cartelli stradali e i manifesti strappati. La pasta col pomodoro, il pecorino e il guanciale sono la gloria e l’essenza della città.
Quando la notte del terremoto il sindaco ha detto che «Amatrice non esiste più», non avevamo capito in pieno il significato dell’espressione.
La città «non c’è più» perché è scomparsa dall’orizzonte e perché è scomparsa nella sua identità.
E' scomparsa fisicamente coi suoi morti, con le case rase al suolo .                                                      Ma si sta distendendo come come un vento leggero in tutto il mondo , nei ristoranti, nelle iniziative di comuni, associazioni varie che ripropongono , mestamente , il piatto tipico : spaghetti ,pecorino, guanciale ...per raccogliere fondi per la ricostruzione .
Amatrice esisterà ancora 

Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO