martedì 3 settembre 2013

SARA VALMAGGI , CONSIGLIERE REGIONALE PD , CI INFORMA SULLA 194 - SOLUZIONI ?

Anche quest’anno la consigliera regionale del PD Sara Valmaggi ci informa della infelice situazione in cui si trovano gli ospedali lombardi in merito alla applicazione della legge  194 relativamente alla interruzione volontaria della gravidanza .
Anche quest’anno, come l’anno scorso, vengono forniti dati che dimostrano quali e quanti ostacoli vengano frapposti  all’attuazione di una legge dello stato italiano .
A 35 anni dall' entrata in vigore della legge 194 , frutto di tante battaglie , cresce  il numero dei medici,  dei sanitari obiettori di coscienza , ovvero di coloro che hanno sottoscritto il proprio no all’ applicazione di una legge dello stato italiano .
Se all’ atto del referendum sull’ aborto la maggioranza degli italiani aveva espresso il proprio assenso , è abbastanza inconcepibile l’enorme divario che si risconta tra il sentire sociale e la classe medica( ed infermieristica ) su questo argomento .
Possibile che il 70-90% dei medici siano così religiosi da ubbidire al Papa ,prima che allo Stato .il quale ,tra l’altro ,li mantiene ?


In realtà esistono anche motivi di carriera in quanto , si sa, che chi si presta ad   interrompere una gravidanza indesiderata , difficilmente può fare carriera  .
Per fortuna la Corte Costituzionale , con sentenza del giugno dell’anno scorso  , ha salvato la legge , dichiarando “ Manifestamente inammissibile “ la questione di illegittimità costituzionale sollevata da un giudice tutelare di Spoleto .
Sappiamo che alcuni ospedali italiani rinunciano  all’applicazione della legge in quanto tutti medici sono obiettori ,mentre altri, come il S.Antonio Abate di Gallarate , sono costretti  costretto a pagare un medico esterno con un aggravio delle casse pubbliche
E le donne , già in una situazione problematica , devono peregrinare da un nosocomio all’altro !
Il fenomeno è in crescita  anche nella Lombardia dove la sanità è appannaggio di Lega e CL –PDL  
Purtroppo gli alti tassi di obiezione  fanno lievitare in modo inaudito i tempi di attesa, costringendo le persone a migrare da un nosocomio all’altro .
Infatti i tempi di attesa tra la certificazione e l’intervento vanno dai 15 ai 22 giorni ed oltre :inaudito !
Tutto favorisce la violenta campagna di CL tesa ad impedire l’applicazione della legge dello stato italiano .
Altro punto negativo consiste nel fatto che i pochi medici non obiettori  sono impegnati quasi esclusivamente ad effettuare interruzione della gravidanza ,non potendo quindi occuparsi delle altre problematiche del reparto .
Con il pensionamento dei “ vecchi “ medici , la lista si assottiglia ….e l’Italia potrebbe ritrovarsi al pari dell’Irlanda  , ove pochi nel novembre dell’anno scorso  è morta Savita  dopo che le hanno negato l’aborto per motivi   pseudoreligiosi .
Possiamo rischiare questa regressione ?
I presupposti ahimè ci sono tutti .
Anche quest’anno la consigliera Valmaggi chiede…”che si mettano in atto alcune modifiche
organizzative tali da portare l’obiezione al 50% “


Non possiamo che concordare con lei , ma sarebbe utile  uscire dal generico si impersonale  ed esplicitare concretamente queste modifiche , magari facendole approvare dal suo partito che , avendo anche il capo del governo, può legiferare in merito .

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