mercoledì 13 marzo 2013

Don Ciotti- Libera :sabato a Firenze .

Don Ciotti, "commuoversi non basta è arrivato il momento di muoversi" Don Ciotti .

18° Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo della vittime delle mafie, che si terrà a Firenze il 16 marzo.

«Libera è nata nel ’95 nel clima di indignazione seguito alle stragi di Capaci e di via D’Amelio, e dal bisogno urgente di reagire attraverso un percorso culturale, educativo, di conoscenza, di impegno civile, l’unico in grado di garantire lo stato di salute di una democrazia. Così, nel ’96 siamo riusciti a raccogliere 1 milione di firme a sostegno della legge sulla confisca dei beni della mafia e il loro uso sociale, per cui si era battuto ed era morto Pio La Torre, e che prima di essere approvata ha trovato mille ostacoli in parlamento. Abbiamo conosciuto la fatica di andare a bussare alla porta dei capigruppo, uno per uno, di lottare con i tempi di lavori parlamentari, il patema dell’approvazione». 

«Ogni volta speriamo che le vittime che siamo costretti a piangere siamo le ultime, e invece dal ’92 a oggi se ne sono aggiunte molte altre, mentre ogni anno emergono dall’ombra almeno 10-15 famiglie chiuse nel loro dolore, che hanno visto lo Stato soltanto a ridosso delle loro vicende, poi più. Tutte queste persone, molte delle quali sfileranno a Firenze come il fratello di Giancarlo Siani, o la sorella di Manuela Loi, morta in via d’Amelio, o la figlia di Lollo Cortisano, ucciso dalla n’drangheta, in questi anni si sono conosciute, frequentate, ritrovando voce e dignità. E sabato sentiranno pronunciare alto e forte il nome dei loro cari. Non dimenticherò mai la mortificazione della madre di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone morto anche lui nella strage di Capaci e i cui fratelli saranno con noi sabato, nel veder scomparire il nome di suo figlio dentro la generica definizione di ‘ragazzi della scorta’. Eppure, anche loro, come Falcone e Borsellino, e tutte le altre vittime innocenti, sono morti per la stessa ragione: la difesa della democrazia».

«La mafia è un potere trasversale al Paese, che ha radici al sud, ma mette rami e fa frutti che si raccolgono al nord, dove ci sono il benessere, l’economia, gli investimenti, essenziali al riciclaggio del denaro sporco, e dalla cui infiltrazione nessuna regione d’Italia può dirsi al riparo, nemmeno la Toscana, dove è forte l’usura, una delle tante attività legate alla mafia, come, ovunque, il gioco d’azzardo, il traffico e lo spaccio di droga, i grandi interessi immobiliari, la corruzione della pubblica amministrazione. "

«Ogni cristiano ha una duplice responsabilità: cristiana, appunto, e civile. Non può accontentarsi di affermare un ideale, deve entrare nella storia. E sapere che ovunque è a rischio la dignità, lì viene sacrificato il principio di libertà dell’uomo. La Chiesa deve avviare un processo di purificazione e rinnovamento, diventare più povera, più sobria, meno burocratica, più essenziale, più libera. Parlare il linguaggio della vita delle persone, su sessualità, divorziati, bioetica, uso del denaro. E lo Ior deve passare alla banca Etica, subito». 

Don Ciotti ( da intervista a Repubblica.Firenze )

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