venerdì 16 novembre 2012

LEGGE 194 :UN DIRITTO OD UN LUSSO AD ESAURIMENTO ?


A 34 anni dall' entrata in vigore della legge 194 , frutto di tante battaglie , cresce in maniera esponenziale il numero dei medici,  dei sanitari obiettori di coscienza , ovvero di coloro che hanno sottoscritto il proprio no all’ applicazione di una legge dello stato italiano .
Se all’ atto del referendum sull’ aborto la maggioranza degli italiani aveva espresso il proprio assenso , è abbastanza inconcepibile l’enorme divario che si risconta tra il sentire sociale e la classe medica su questo argomento .
Possibile che il 70-90% dei medici siano così religiosi da ubbidire al Papa ,prima che allo Stato .il quale ,tra l’altro ,li mantiene ?
In realtà esistono anche motivi di carriera in quanto , si sa, che chi si presta ad   interrompere una gravidanza indesiderata , difficilmente può far carriere  .
Per fortuna la Corte Costituzionale , con sentenza del giugno scorso , ha salvato la legge , dichiarando “ Manifestamente inammissibile “ la questione di illegittimità costituzionale sollevata da un giudice tutelare di Spoleto .
Sappiamo che alcuni ospedali italiani rinunciano  all’applicazione della legge in quanto tutti medici sono obiettori come ad esempio a Fano e a Jesi .
E le donne , già in una situazione problematica , devono peregrinare da un nosocomio all’altro !
Il fenomeno è in crescita anche nella Lombardia dove la sanità è appannaggio di Lega e CL : infatti, secondo i dati forniti dall’assessorato regionale alla sanità , il 67 % dei ginecologi sono obiettori con punte massime  in provincia di Varese.
All’A.O Macchi di Varese ci sono 31 obiettori su 43  ginecologi pari al 72,1%
All’A:O di Gallarate           ci sono  21   “         “  su 23 ginecologi pari al 91,3%
All’A.O di Busto Arsizio     ci sono  24  “          “ su  34 ginecologi pari al 70,6%
Guarda caso i paramedici obiettori sono pressappoco in linea con i medici .
Purtroppo gli alti tassi di obiezione  fanno lievitare in modo inaudito i tempi di attesa, costringendo le persone a migrare da un nosocomio all’altro .
Infatti i tempi di attesa tra la certificazione e l’intervento vanno dai 15 ai 22 giorni ed oltre :inaudito !
Tutto favorisce la violenta campagna di CL tesa ad impedire l’applicazione della legge dello stato italiano .
Altro punto negativo consiste nel fatto che i pochi medici non obiettori  sono impegnati quasi esclusivamente ad effettuare interruzione della gravidanza ,non potendo quindi occuparsi delle altre problematiche del reparto .
Con il pensionamento dei “ vecchi “ medici , la lista si assottiglia ….e l’Italia potrebbe ritrovarsi al pari dell’Irlanda  , ove pochi giorni fa è morta Savita  dopo che le hanno negato l’aborto per motivi  cattolico-pseudoreligiosi .
Possiamo rischiare questa regressione ?
I presupposti ahimè ci sono tutti .
Un ulteriore  segnale negativo è dato dal fatto che il martirio di Savita ha suscitato indignazione e manifestazioni di protesta di fronte all’ambasciata londinese dell’Irlanda, mentre in Italia nulla di simile è accaduto .
Brutto, bruttissimo    segnale .
Andrea Bagaglio

Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO