giovedì 30 agosto 2012
TASSA SULLA GASSOSA -ALTRE CONSIDERAZIONI
Oltre i pareri negativi di Ignazio Marino, Gasparri , e Letta , questo odioso balzello ,paragonato alla TASSA SUL MACINATO di storica memoria, fa enormemente discutere anche la gente di strada .
Ribadiamo che piuttosto di pensare alle siffatte misure economiche, apparentemente etico/pedagogiche, occorrerebbe pensare più alto e investire sul serio.
L’ideale sarebbe realizzare un progetto complessivo, di ampio respiro e di sicuro risultato, che potrebbe coinvolgere magari anche le industrie interessate a co-sopportarne i costi relativi, riferibili sia alla campagna informativa che all’introduzione dell’insegnamento di educazione salutare, quale materia curricolare nella scuola. Magari rendendo detraibile dalle imposte una gran parte di quanto dalle medesime finanziato ad hoc.
Una tale opzione potrebbe determinare un percorso educativo reale anche nei confronti degli stessi produttori “incriminati”.
Come ormai è unanime convinzione, la tassa serve solo a depredare ulteriormente gli abituali consumatori .
Se l’obesità è una malattia , ci troveremmo di fronte ad un altro cosiddetto tcket, come se quelli che paghiamo non fossero già onerosi .
Non comprendiamo inoltre il fatto che la tassa sia limitata a tre anni : dopo tale periodo saremo tutti belli e sani ?
Se la tassazione avviene alla “ fonte “, ovvero presso il produttore , verrebbero penalizzati i produttori italiani esonerando la produzione estera . Che questo governo ,mentre afferma a parole di voler aumentare l’occupazione , di fatto voglia favorire la delocalizzazione ?
Di fronte a tanta improvvisazione ,ogni supposizione è lecita .
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO