TORINO
L'ultima frontiera dell'evasione fiscale: far lavorare alle proprie dipendenze del personale che risulta assunto da società fittizie o compiacenti. Un trucco che ha messo la Aws di Trofarello (Torino), azienda leader nel settore dei trasporti internazionali, al centro di una frode di quasi 22 milioni di euro.
Un raggiro che la guardia di finanza di Torino ha smascherato dopo un'indagine sfociata oggi in cinque ordini di custodia (quattro in carcere, uno ai domiciliari), nel sequestro di case, fabbricati industriali e titoli per più di cinque milioni, in 21 perquisizioni in dieci regioni. In prigione è finito un nome importante dell'imprenditoria piemontese, quello di Francesco Masera, il presidente, un autotrasportatore che in pochi anni ha creato dal nulla un piccolo impero economico: Aws (All Ways System), che fa parte del gruppo Gleiscar, è un corriere che vanta 32 mila clienti, un giro d'affari di 90 milioni, filiali in tutta Italia, 12 hub di smistamento, più di 250 linee di camion, 2.500 collaboratori, 12 milioni di pacchi e pacchetti movimentati ogni anno. Un corriere che ama il calcio che conta: la Aws è stata official supplier della Juventus, top sponsor istituzionale del Milan, e ha collaborato con altri club come, per esempio, il Bari, l'Albinoleffe, il Benevento e, naturalmente, la squadra dilettantistica locale.
C'entra la manodopera di circa 400 persone, in gran parte giovani e giovanissimi autisti o magazzinieri, che lavoravano per Aws anche se, in apparenza, erano dipendenti di società fantoccio che non versavano imposte e contributi, inventavano i crediti Iva, fatturavano alla capofila di Trofarello delle inesistenti prestazioni di servizi e dopo un paio d'anni fallivano o chiudevano i battenti; mentre il personale che veniva "girato" ad altre ditte rimettendoci, spesso, Tfr e scatti di anzianità.
( ansa )
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