giovedì 5 gennaio 2012

Liberalizzazioni taxi, Corriere della Sera: "fa davvero strano sentire parlare di professionalità”.


(aggiornamento: video- intervista ad un tassista di Milano  )

L'argomento caldo delle liberalizzazioni di taxi, edicole, e quant'altro ha acceso un dibattito che ha presto formato due schieramenti ben distinti: Pro Liberalizzazioni (senza se e senza ma) e No-Liberalizzazioni ( formato per lo più dagli appartenenti alla categoria).
Ciò che mi fa specie, da piccolo blogger che ha trattato il tema da più punti di vista ( qui trovi tutti gli articoli a riguardo) e che ancora non si è del tutto fatto un'opinione precisa su questo tema così complesso, è il modo in cui il Corriere della Sera e alcuni suoi giornalisti, gestiscono il tema delle liberalizzazioni.
Mi riferisco in particolare all'articolo a firma di Alessandro Sala "Liberalizzazioni- Vi racconto le mie disavventure con i taxi"(clicca qui per leggere l'articolo).

Si tratta di un post che appare nella categoria "Opinioni" del sito del Corriere della Sera.
In breve, Alessandro Sala elenca presunte disavventure, alcune al limite della truffa, che avrebbe subito quando ha avuto a che fare con alcuni tassisti.
Le vicende narrate sono tante e non c'è alcun motivo di dubitare che non siano vere. Si parla per esempio dell'arretratezza di alcuni tassisti che sono ancora sprovvisti di pagamento con il bancomat, oppure di strade imboccate per allungare il tragitto e quindi guadagnare di più.

Ciò che mi ha colpito non è stata la descrizione dettagliata di quello che è capitato all' autore dell'articolo, piuttosto non mi torna la conclusione al quale giunge dopo tale esposizione:
<blockquote>Potrei essere stato solo sfortunato, nonostante l’ampia casistica. Ho incontrato anche tassisti seri, ma finché così tanti episodi negativi capitano ad una sola persona diventano un po’ una statistica (personale, sia chiaro) e quindi fa davvero strano sentire parlare di “professionalità”.</blockquote>

In parole povere in base ad un numero personale di eventi negativi che gli sono capitati, non ritiene, o quantomeno, mette fortemente in dubbio la "professionalità" dei tassisti.

Con lo stesso modo di ragionare utilizzato da Alessandro Sala si potrebbe mettere in dubbio la professionalità di molte categorie: medici, infermieri, impiegati accettazione...
Cito esempi personali, accaduti molte volte:

1) Quasi tutte le volte che mi sono recato al Pronto Soccorso per motivi di salute miei o di altri, ho assistito ad episodi di profonda maleducazione, al limite dell'arroganza, da parte di medici e infermieri nei confronti di pazienti,  che aspettavano da ore il loro turno. Il tempo di sentire i bisogni dei pazienti non c'era, ma quello per fumarsi una sigaretta non mancava mai. Come non mancavano le telefonate di un infermiere al fidanzato/a mentre la signora accanto a me stava male.

2) E che dire degli impiegati dell'accettazione di molti ospedali pubblici, che tentano in tutti i modi di far eseguire la visita in forma privata, prendendo così una cospicua percentuale?

Nonostante questo, non ho mai messo in dubbio la "professionalità" della categorie dei medici, infermieri ed impiegati.
Al massimo si può mettere in discussione la professionalità di quel determinato medico, di quel determinato infermiere, di quel determinato tassista.

Se così non fosse infatti, si cadrebbe in un qualunquismo in cui, diciamolo, vale tutto!
Allora anche i giornalisti sono tutti servi perchè come è noto, molti dipendono  dall' ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi; oppure tutti i politici sono ladri, perché di fatto molti lo sono.

La mia sensazione è che non si affronti mai il nocciolo della questione ma ci si ferma a fatti francamente marginali. Queste speculazioni sul tema delle liberalizzazioni che, a torto o ragione, preoccupa migliaia di famiglie, mi sembra francamente fuori luogo.
Ora non c'é bisogno di questo, ma sono le proposte concrete che mancano all'appello. Se si sostiene la liberalizzazione la si deve argomentare con motivazioni serie, non con storielle di vita personale. E così allo stesso modo, i tassisti dovrebbero esporre con maggior chiarezza le loro posizioni, aprendosi ad un confronto costruttivo.

Perché mi si creda: io ancora non ho capito nulla.

1 commento:

  1. Sulle liberalizzazioni in genere
    l'Antistrus scrive:
    Ugualmente - prosegue il testo - non vanno sottovalutati i costi sociali sottesi, nel brevissimo periodo, alle liberalizzazioni. Per questo l’Autorità invita le istituzioni della democrazia rappresentativa e le forze politiche ad accompagnare le misure di liberalizzazione con altri interventi diretti a garantire l’equità sociale e a favorire, anche attraverso le opportune riforme del diritto del lavoro, nuove opportunità di lavoro per i soggetti che a causa dei complessi processi di ristrutturazione economica, lo hanno perduto o corrono il rischio di perderlo».
    Quindi i taxisti italiani, che sanno benissimo che il loro reddito crollerebbe sotto la soglia della povertà ( ora checchè se ne dica è appena dignitoso lavorando 10 ore al giorno),
    e il loro TFR licenza varrebbe zero
    hanno tutte le ragioni di protestare contro un governo che dice: ti rendo disoccupato, ma non preoccuparti che cerco di creare nuovi posti di lavoro.
    In un paese dove 1 Giovane su 3 non lo trova??
    Dove le aziende in crisi chiudono giorno su giorno??

    Follia allo stato puro.

    Daniele

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