TORINO -Si è spento a 91 anni Fausto Amodei, voce autentica della canzone italiana impegnata. Nato a Torino il 18 giugno 1934, Amodei ha saputo intrecciare musica, impegno civile e poesia, lasciando un segno nella cultura del Novecento e oltre.
Dalle origini al canto di protesta
Architetto di formazione e anima folk nel cuore, Amodei iniziò la sua carriera musicale alla fine degli anni ’50 con il gruppo Cantacronache fondato nella sua città. Lì, insieme a compagni come Michele Straniero e Giorgio De Maria, cercò una via nuova per la canzone d’autore: mescolare melodie semplici con testi forti, ironici, anche duri, capaci di far riflettere.
Le canzoni che non si dimenticano
Tra le sue composizioni più celebri spicca Per i morti di Reggio Emilia, scritta dopo gli scontri del 1960 contro il governo Tambroni, diventata un inno della protesta. Altri brani memorabili: Il tarlo, feroce critica al capitalismo, La zolfara, cronaca di una miniera e Qualcosa da aspettare, ripresa negli anni ’60 anche da Enzo Jannacci. Amodei seppe anche reinterpretare la tradizione internazionale: tradusse in piemontese e italiano brani di Georges Brassens, portando avanti la lezione dell’ironia e del cantautore impegnato.
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