L' EX COGNATO divenuto ministro dell'agricoltura per meriti insospettabili ha inventato una stupenda strategia per aggirare i dazi del suo amico americano .
Contrastare i dazi americani sulle eccellenze italiane importando carne bovina dagli Stati Uniti, per poi trasformarla in bresaola da riesportare negli stessi USA.
Una sorta di “bresaola di ritorno”, prodotta con carni americane, ma lavorata in Italia secondo il disciplinare IGP. Una provocazione? Una barzelletta?
Secondo Lollobrigida, l’Italia è attualmente “deficitaria di carni rosse”, e importa dall’estero circa la metà della carne bovina e gran parte di quella suina. Una situazione che rende già oggi la bresaola – almeno in parte – un prodotto trasformato con materia prima estera, pur restando italiana nel processo produttivo e nel rispetto del disciplinare.
Lo stesso Consorzio della Bresaola della Valtellina IGP precisa che “nel 2024 quasi l’80% della carne per realizzare la bresaola IGP è stata importata dal Sud America, il 20% da paesi dell’Unione Europea (tra cui una piccola percentuale in Italia), mentre non viene importata carne bovina dagli Stati Uniti.
Insomma, non ci sono elementi concreti per portare avanti il progetto di Lollobrigida e, soprattutto, non c’è convenienza economica. Ma poi c’è un altro aspetto da considerare che sfugge al Ministro: l’Italia esporta negli USA un quantitativo ridicolo di bresaola, tanto che non si sposterebbe di una virgola la nostra bilancia commerciale alimentare in caso di dazi punitivi. Siamo di fronte all’ennesima trovata di un Ministro che dovrebbe conoscere meglio la materia, prima di rilasciare dichiarazioni avventate e prive di progettualità.
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