mercoledì 2 luglio 2025

Il Tar boccia gli antiabortisti: “La stanza dell’ascolto dei Pro Vita deve chiudere”

 


TORINO - Secondo i giudici manca personale qualificato e gli statuti delle associazioni sono contrarie alla legge 194.

Aperta il 9 settembre 2024, dopo 297 giorni di attività, la discussa stanza antiaborto  all'ospedale Sant'Anna di Torino, "deve essere chiusa", dopo essere stata dichiarata illegittima.

 A dirlo non è la sola Cgil o le associazioni, che già avevano contestato la sua presenza all'interno dell'ospedale pubblico torinese, ma il Tar del Piemonte che, attraverso una sentenza, mette al bando la convenzione siglata tra Città della Salute di Torino e l'associazione pro-vita, una collaborazione fortemente voluta dalla regione Piemonte. 

Aborto a ostacoli

"Notizia ottima, soprattutto ricordandoci di tutta la mobilitazione che c'è stata - spiegano a TorinoToday i rappresentanti di NonUnaDiMeno Torino -. Ma non dimentichiamoci che il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza è ancora ostacolato nonostante questa sentenza del Tar. Siamo contente, ma c'è ancora bisogno di informare. 

Ad oggi l'ivg non è un diritto veramente accessibile per tutte le donne e persone con utero". Poche informazioni, obiezione di coscienza ma anche i lunghi tempi d'attesa. E proprio il fattore temporale, spesso, rende necessario rivolgersi a cliniche private il cui costo può risultare, di per sé, un ulteriore ostacolo. "Ci batteremo fin quando l'aborto non sarà davvero un diritto accessibile e gratuito per tutti. La chiusura della stanza è solo un simbolo, la battaglia continua". 



--

Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO