lunedì 14 luglio 2025

DISUMANITA' !

 



“Sono sfinita. Ho addosso una stanchezza indicibile e un grande sconforto per aver creduto nel senso civico di uno Stato laico. So bene che si fa fatica a capirlo ma credo che si possa arrivare a un punto in cui la felicità è compatibile con il desiderio di andarsene. Io sono pronta".
Martina Oppelli è un'architetta di 50 anni di Trieste affetta dalla sclerosi multipla secondaria progressiva che l'ha resa tetraplegica, bloccandola su una sedia a rotelle con dolori indicibili e l’incapacità di compiere qualsiasi movimento. Si è vista negare per la terza volta l'accesso al "suicidio assistito" perché l’ASL l’ha giudicata non dipendente da trattamenti di sostegno vitale (uno dei requisiti stabiliti dalla Corte costituzionale per accedere alla procedura).
Una decisione che non tiene conto del fatto che Martina sia totalmente dipendente dai suoi caregivers, che ogni giorno sia costretta ad usare una macchina per la tosse per evitare il soffocamento e che non possa fare a meno della terapia farmacologica che ha una funzione salvavita.
A fronte del terzo diniego sta pensando di recarsi in Svizzera per mettere fine alle sue sofferenze, benché, come già aveva dichiarato in passato, avrebbe preferito poterlo fare in Italia.

ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI 

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