Ricercato internazionale Rimpatriato con aereo di stato italiano a nostre spese . E in Libia festeggiato -
La procura della Corte penale internazionale accusa il governo italiano di aver ostacolato la giustizia e di “non aver ottemperato ai suoi obblighi” sul caso Almasri e di aver cosi “impedito alla Corte di esercitare le sue funzioni”. E per questo chiede il deferimento dell’Italia all’Assemblea degli Stati che aderiscono alla Cpi o al Consiglio di sicurezza Onu“. E’ quanto contenuto nelle 14 pagine di “osservazioni” firmate dal procuratore Nazhat Shameem Khan sulla vicenda del generale libico accusato di crimini contro l’umanità, arrestato il 19 gennaio a Torino e frettolosamente riaccompagnato a Tripoli dal governo Meloni.
Nel testo – riportato oggi dalla Stampa – viene contestata la strategia dell’esecutivo secondo cui una richiesta di estradizione formulata dalla Libia sarebbe stata emessa il 20 gennaio, solo due giorni dopo l’arresto di Almasri. Una richiesta, viene sottolineato dalla procura della Corte, resa nota “oltre tre mesi dopo il rilascio“.
Non solo: “La documentazione dall’Italia non include alcun mandato d’arresto presumibilmente emesso dalle autorità libiche”, continuano le osservazioni. Ma “alla fine, sembra che, dopo aver ricevuto due richieste concorrenti, l’Italia non abbia ottemperato a nessuna delle due: Almasri non è stato né consegnato alla Corte né è stato estradato (o arrestato) in Libia al suo ritorno, ma trasferito in piena libertà a Tripoli, dove è stato accolto da una folla festante”. Dunque, sottolinea la procura dell’Aja, “l’Italia sembra aver ritenuto di poter esercitare discrezionalità nel determinare se potesse dare priorità alla richiesta di estradizione della Libia rispetto alla richiesta di consegna della Corte”, mentre “aveva l’obbligo di consultare la Corte e la sua mancata consultazione costituisce di per sé una grave inadempienza”. Ciò che quindi viene contestato è di aver agito senza alcun confronto “di fronte a qualsiasi problema percepito che potesse ostacolare l’esecuzione della richiesta di consegna della Corte, ai sensi dell’articolo 97 dello Statuto”. ( Il Fatto Quot )
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