MILANO - In una merceria di via Statuto a Milano .
In vetrina oggetti come calze , autoreggenti....un foglio con scritto OPEN ....
In alto c’è un cartello, stampato su un foglio A4 con due missili su cui campeggino le bandiere di Israele e Palestina, in mezzo la scritta “Stop War” per chiedere la fine della guerra in Medio Oriente.
Poco sotto al cartello “Come in, we’re open”, a destra dell’adesivo “No Tav, no tavernello”, c’è anche una scritta in ebraico. “ישראלים ציונים אינם רצויים כאן”. Sfondo blu, scritta bianca. Una frase incomprensibile per la maggior parte delle persone che passano davanti alla merceria al civico 18 di via Statuto a Milano, a due passi dalla fermata M2 di Moscova, pieno centro di Milano. Una scritta che se tradotta con un semplice traduttore automatico recita: "Gli israeliani sionisti non sono benvenuti qui”.
Poco sotto al cartello “Come in, we’re open”, a destra dell’adesivo “No Tav, no tavernello”, c’è anche una scritta in ebraico. “ישראלים ציונים אינם רצויים כאן”. Sfondo blu, scritta bianca. Una frase incomprensibile per la maggior parte delle persone che passano davanti alla merceria al civico 18 di via Statuto a Milano, a due passi dalla fermata M2 di Moscova, pieno centro di Milano. Una scritta che se tradotta con un semplice traduttore automatico recita: "Gli israeliani sionisti non sono benvenuti qui”.
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