Piccola guida per sfuggire al 25 aprile.
Dichiara che è una data “divisiva”
Un classico, riportato in auge da Matteo Salvini qualche anno fa. Certo, è divisiva solo se sei fascista. Dettagli.

Una mossa astuta: ignora la storia, l’articolo 12 delle disposizioni transitorie e finali della Costituzione, il contesto della sua nascita. Nessuno andrà a controllare, giusto presidente La Russa?

Segui l’esempio di Giorgia Meloni: mille parole, nessuna chiarezza. Parlare di libertà va bene, ma senza nominare i veri nemici da cui ci siamo liberati.

Quando non sai cosa dire, chiedi “sobrietà”. Magari, come il ministro Musumeci, puoi strumentalizzare un lutto importante, come quello per Papa Francesco, per minimizzare la ricorrenza. Finezza istituzionale, no?
Se sei convintamente antifascista, invece, fai come noi.
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