Prima la verifica delle “case fantasma“, poi il conto in termini di imposte non versate.
Nei primi giorni del 2025, i militari della guardia di Finanza hanno constatato il mancato pagamento dell’imposta municipale propria (IMU) da parte di una struttura ricettiva all’aperto situata nei pressi del Lago di Comabbio.
In particolare, i militari della Sezione Operativa Navale Lago di Lugano hanno verificato che, per il periodo dal 2019 al 2024, non sono stati pagati tributi locali per un importo complessivo pari a circa 540.000 euro, comprensivo delle previste sanzioni.( VareseNews oggi )
Trecento case “fantasma” scoperte sul lago di Comabbio, evasi 600 mila euro
A fare il quadro della situazione, in risposta a quanto contestato, è l’avvocato Simone Brusatori, membro del Cda La vecchia fornace.
«La nostra struttura è organizzata come una società per azioni composta dai singoli proprietari delle strutture mobili. Agisce in forza delle autorizzazioni esistenti e aggiornate fin dal 1978 ed in particolare della convenzione che dal 2004 ci permette l’installazione di case mobili», spiega Brusatori.
«La nostra area ricade in una zona inquadrata come D2, ovvero turistica, e così come previsto dalla convenzione e dalle leggi per ogni casa mobile installata abbiamo depositato una pratica di Scia e pagato oneri di urbanizzazione con una procedura alla luce del sole che coinvolge non soltanto il Comune ma anche la paesaggistica provinciale. Non da adesso ma da vent’anni».
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