La Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), istituita dal Consiglio d'Europa, è un organo indipendente.
Secondo il documento, la polizia italiana compie "profilazione razziale" nel corso delle sue attività - soprattutto nei confronti dei rom e delle persone di origine africana - mentre la politica negli ultimi anni è diventata sempre più "xenofoba", con un dibattito pubblico dai toni "divisivi" su stranieri e Lgbti.
Il rapporto, frutto di una missione in Italia della commissione, evidenzia che "le autorità non sembrano essere consapevoli della portata del problema e non hanno considerato l'esistenza della profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale", chiedendo quindi a Roma uno studio "completo e indipendente".
Per quanto riguarda invece la politica, il documento evidenzia che "purtroppo un certo numero di dichiarazioni e commenti considerati dispregiativi e carichi di odio provengono da politici e funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto durante i periodi elettorali".
E tra "gli esempi recenti di dichiarazioni razziste e Lgbti-fobiche nella vita pubblica", l'Ecri cita "le osservazioni fatte in un libro pubblicato nel 2023 da un generale delle forze armate italiane", ossia Roberto Vannacci (che pure non viene mai citato per nome), su gay e italiani di colore. Non solo.
Tra gli esempi non virtuosi la commissione denuncia "critiche indebite che mirano a minare l'autorità dei singoli giudici che decidono sui casi di migrazione", quando invece la magistratura deve essere "rispettata, protetta e promossa".
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