mercoledì 11 settembre 2024

11 SETTEMBRE 1973 COLPO DI STATO IN CILE !

 


L’11 settembre di cinquant’anni fa il presidente cileno democraticamente eletto Salvador Allende venne destituito da un colpo di stato che, per i successivi diciassette anni, portò al potere la dittatura militare del generale Augusto Pinochet, sostenuta dai servizi segreti americani della CIA.

Allende era il leader del Partito Socialista ed era stato eletto il 3 novembre del 1970 grazie all’appoggio degli operai e degli studenti, della borghesia progressista e di molti intellettuali di sinistra. I suoi stretti rapporti con Cuba (allora governata da Fidel Castro) e la politica che avviò (il suo programma di nazionalizzazione delle miniere e delle principali industrie private, la riforma agraria e la sospensione del pagamento del debito estero, tra le altre cose) furono accolti con preoccupazione dalla gran parte della borghesia cilena, dei proprietari terrieri, degli imprenditori, della Chiesa cattolica e degli Stati Uniti, spaventati dalla possibilità che il “comunismo” contagiasse il Sudamerica.

Subito dopo la vittoria di Allende, Henry Kissinger, consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di stato durante la presidenza di Richard Nixon, disse: «Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un paese diventa comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli». L’amministrazione Nixon cominciò dunque a esercitare una pressione economica sempre maggiore attraverso diversi canali: l’embargo, il finanziamento degli oppositori politici nel Congresso cileno e, nel 1972, l’inconsueto appoggio economico al sindacato dei camionisti, che portò a continui scioperi e manifestazioni.

Allende non si arrese ....preferì suicidarsi -

Verso mezzogiorno i militari ribelli circondarono con i carri armati il palazzo presidenziale e gli aerei militari iniziarono a bombardarlo. Alle due del pomeriggio era tutto finito. Nei combattimenti dell’11 settembre 1973 morirono 34 persone tra i militari ribelli e 46 tra i GAP. All’interno del palazzo della Moneda morirono due persone: il giornalista Augusto Olivares e il presidente Allende.

Subito dopo il golpe lo Stadio Nazionale di Santiago venne trasformato in un enorme campo di concentramento dove, nel corso di quei primi mesi, vennero torturate e interrogate migliaia di persone. Moltissime donne furono stuprate dai militari addetti al “campo” e centinaia di persone scomparvero nel nulla, gettate in mare dagli aerei 

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