BARI - Ha tentato per almeno quattro volte di presentare una denuncia per maltrattamenti nei confronti dell’ex marito.
Ma non ci è riuscita per via delle più classiche scuse da ufficio pubblico: «Ora sono impegnato», «Torni domani», «Vado oltre il mio orario di lavoro».
Stavolta però a rispondere di questo (ancora presunto) disservizio della giustizia saranno i due poliziotti del commissariato di Corato che, secondo la Procura di Trani, non avrebbero fatto il proprio dovere e che per questo rischiano il processo.
Gli episodi contestati risalirebbero all’agosto di un anno fa.
La donna (che ha poi denunciato il caso) si sarebbe infatti presentata in commissariato a Corato il 14 agosto 2023 per depositare una querela nei confronti dell’ex marito, già colpito dal divieto di avvicinamento per precedenti atti persecutori. In quella circostanza un poliziotto non addetto all’ufficio (e rimasto non identificato) l’avrebbe invitata a tornare «dopo Ferragosto» in quanto in quel momento «era impegnato a raccogliere un’altra denuncia».
La mattina del 16 agosto, dunque, il primo poliziotto finito nell’indagine avrebbe rifiutato di ricevere la denuncia perché «visto l’orario (11,45) non avrebbe potuto concludere il verbale di ratifica in ragione del fatto che gli uffici cessavano di prendere le denunzie alle 13», una circostanza quest’ultima che non è prevista da nessun regolamento e da nessuna disposizione interna del commissariato di Corato.
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