domenica 14 aprile 2024

PARLACI DEI BAMBINI DI BIBBIANO !

 




"siamo stati i primi ad arrivare a Bibbiano, saremo gli ultimi ad andarcene"

Ansa : «La Cassazione ha ribadito l’assoluzione dello psicoterapeuta Claudio Foti dichiarando inammissibili i ricorsi. Dunque diventa definitiva l’assoluzione dello psicoterapeuta, che era stato coinvolto nella vicenda degli affidi, dal reato di abuso d’ufficio, con la formula “per non avere commesso il fatto”, e da quello di lesioni gravi, “perché il fatto non sussiste”».

Stiamo parlando di Bibbiano – omettendo pure la provincia ma, insomma, con «Parlateci di Bibbiano!», la Val d’Enza, i minori a rischio, gli affidi, sono diventati un genere letterario – stiamo parlando di Bibbiano, dicevamo, dove, come si ricorderà, Foti, psicoterapeuta, era il “capo degli orchi” che, in concorso con le famigerate assistenti sociali di quel territorio, avevano preso a togliere bambini a poveri genitori, grazie a terapie suggestive e relazioni taroccate, per ricollocarli altrove.



 Il tutto per “fare favori” ad amici – anche gay, eh – e creare vantaggi economici per gli affidatari e un business permanente per l’associazione degli psicologi. Addirittura anche con l’elettroshock, si scrisse e si disse – e chi lo disse, Luigi Di Maio, oggi fa l’inviato europeo – confondendo la strumentazione per la terapia psicologica Emdr, con gli elettrodi di Qualcuno volò sul nido del cuculo.


Il grillismo da Sacro Blog digerì tutto, risputando presto sui social con ricco carico di succhi gastrici-politici; nel Sacro rito di Pontida (foto di apertura, ndr), a settembre dello stesso anno, Matteo Salvini, chiuse con l’ostensione di una bambina “di Bibbiano” in affido, che invece la madre naturale aveva sottratto durante una visita coi servizi sociali di Cantù (Como). Colpita dal sacro fuoco, anche Giorgia Meloni corse nel Reggiano e, facendosi fotografare sotto il famoso cartello strada, coniò il celeberrimo invito a parlarne e di cui sopra. Lei ha continuato, coerentemente avendo detto «siamo stati i primi ad arrivare a Bibbiano, saremo gli ultimi ad andarcene»


Lo ha fatto anche di recente, insediandosi a Palazzo Chigi, nel discorso con cui ha chiesto la fiducia alla Camera, in cui prometteva: «Abbiamo assunto l’impegno di limitare l’eccesso di discrezionalità nella giustizia minorile, con procedure di affidamento e di adozione garantite e oggettive, perché non ci siano mai più casi Bibbiano, e intendiamo portarlo a termine».

Il Palazzaccio e l’altro processo

E dunque sarebbe stato perfetto, un luogo che a Roma si chiama “Palazzaccio”, la sede della Suprema Corte di Cassazione, per decretare un’orribile condanna per il mostruoso Foti e invece no. Oltretutto lo psicoterapeuta è arrivato in fondo alla sua vicenda processuale, grazie al coraggio con cui aveva chiesto il giudizio immediato, risultando condannato in primo grado. Il processone a tutti gli altri, 17 fra assistenti ex-sindaco, assistenti sociali, altri psicologi, che non avevano avuto la temerarietà di Foti nell’affrontare il giudizio immediato, è ancora in corso e chissà se quando ci arriverà, al Palazzaccio.

Il punto è però un altro: in questi anni, ché fra poco ne saranno passati cinque, quanti minori in difficoltà, che vivevano in famiglie problematiche, a volte molto problematiche, saranno rimasti là dov’erano, perché insegnati, assistenti sociali, giudici hanno avuto paura di sfidare quella canea?


( Da Vita.It )

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