Il termine anuptafobia deriva dal prefisso greco ἀ- (a-alfa privativa )), dal sostantivo latino nuptus,( nozze ) e dal greco φόβος, ( fobos ....fobia ...)e indica la paura irrazionale e ossessiva di restare single. Chi soffre di anuptafobia è infatti terrorizzato dall’idea di non trovare un partner stabile, cosa che procura una terribile sensazione di angoscia.
Esistono due principali tipologie di anuptafobico, quello attivo che si impegna attivamente nella ricerca di un partner affidandosi ad amici, parenti o siti di incontri, e quello passivo, che è più depresso e tende al pensiero autolestionistico.
Oltre alle aspettative sociali riguardanti il “metter su famiglia” che si ripercuotono soprattutto sulle donne, l’anuptafobia può dipendere da bassa autostima, traumi infantili e disturbi dell’attaccamento.
- L’anuptafobico tende a passare da una relazione all’altra senza concedersi del tempo per riprendersi perché terrorrizzato dall’idea di restare solo, anche per un periodo limitato.
- Tende a rimanere impegnato in una relazione anche quando il partner è tossico.
- Tende ad accontentarsi del primo che capita e non a essere selettivo nella scelta del partner per evitare di rimanere solo.
- Quando è impegnato in una relazione smarrisce totalmente la propria identità.
- Durante i primi appuntamenti svela troppi dettagli privati perché vuole subito passare dalla conoscenza alla relazione
- Inoltre l’anuptofobico, quando teme di rimanere solo, può manifestare stati di ansia incontrollabili e attacchi di panico, nonché sintomi fisici come tachicardia, vertigini, sudorazione eccessiva, tremito.
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