World Pasta Day mercoledì 25 ottobre.
La pasta è stata protagonista di una grande trasformazione, ha saputo rinnovarsi e adattarsi a stili di vita differenti con nuove tipologie (dall'integrale alle paste speciali o arricchite a quelle senza glutine) e formati, pur rimanendo uguale a sé stessa. In base a un'analisi Coldiretti su dati Ismea è anche corsa al prodotto made in Italy che utilizza solo grano nazionale con gli acquisti che sono cresciuti in valore del 13% nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e oggi 4 pacchi di pasta su 10 (40%) venduti in Italia utilizzano esclusivamente grano duro coltivato sul territorio nazionale. Un record storico a distanza di poco più di 10 anni dell'arrivo sugli scaffali della prima pasta tutta italiana. Guardando al futuro, secondo i pastai di Unione Italiana Food, emerge un'apertura al cambiamento tra gli italiani. Il 59% prevede l'introduzione di nuove tipologie di pasta con farine o ingredienti alternativi, mentre il 52,6% auspica confezioni più ecologiche e biodegradabili. Inoltre, il 35,4% si aspetta l'arrivo di nuovi formati di pasta.
Sorprendentemente, il 79,5% degli italiani è disposto a consumare pasta in momenti meno tradizionali come colazione o merenda, con la condizione che mantenga elevati standard di qualità e sapore (48,1%). Un significativo 26% degli intervistati sostiene questa scelta in virtù della sua diffusione all'estero, mentre il 19% ritiene che crescerà se promossa dagli chef. Nel complesso, le aspettative riflettono un crescente interesse per la sostenibilità, l'innovazione e il benessere fisico. Tuttavia il 41,2% desidera mantenere legami con la tradizione nella produzione della pasta. Inoltre, la pasta dovrà rimanere accessibile ed economica per il 34,7% degli intervistati. La curiosità verso nuovi metodi di cottura è evidente, con il 28% che prevede innovazioni in questo settore.
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