venerdì 31 marzo 2023

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa mattina ha insignito "motu proprio" 29 cittadini italiani del titolo di Ufficiale, Cavaliere o Commendator.e

 


ROMA - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato al Quirinale, le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferite motu proprio, il 25 febbraio scorso, a cittadine e cittadini che si sono distinti per un’imprenditoria etica, per l'impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per il volontariato, per attività in favore dell'inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo.

Il Presidente Mattarella ha individuato, fra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.


1-Immacolata CarpinielloCavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per il suo impegno nella valorizzazione del lavoro delle detenute all’interno del carcere offrendo loro una opportunità di riscatto per una vita diversa dopo la detenzione".

Legale rappresentante e amministratore della Cooperativa sociale “Lazzarelle”.

Cooperativa di sole donne nata nel 2010, la Cooperativa sociale Lazzarelle produce caffè artigianale secondo l’antica tradizione napoletana all’interno del carcere femminile di Pozzuoli (NA). Il caffè delle Lazzarelle è nato mettendo insieme due soggetti deboli: le donne detenute e i produttori di caffè del sud del mondo.

“L’idea di fondo delle Lazzarelle è quella di investire risorse umane ed economiche in un percorso di formazione e produzione. L’obiettivo è duplice: da un lato favorire il rapporto con l’esterno per evitare il rischio buco nero della detenzione; dall’altro costruire un’impresa capace di stare sul mercato con un prodotto artigianale, etico e legato al territorio”.

Ci sono molti altri progetti: il “Bistrot Lazzarelle”, nella Galleria Principe di Napoli e la ricerca in sinergia con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

Ad oggi il 90% delle “lazzarelle”, terminato il periodo di detenzione, non è rientrato nei circuiti criminali.

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