BOLOGNA . Sono le conclusioni di una ricerca della università di Bologna .
“I risultati che abbiamo ottenuto mostrano che chi beve regolarmente caffè ha una pressione sanguigna significativamente più bassa, sia a livello periferico che a livello centrale, rispetto a chi non ne beve”, spiega Arrigo Cicero, professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna e primo autore dello studio. “Si tratta del primo studio ad osservare questa associazione sulla popolazione italiana, e i dati confermano l’effetto positivo del consumo di caffè rispetto al rischio cardiovascolare”, aggiunge il prof. Claudio Borghi, responsabile dello studio.
La spiegazione, secondo Cicero, è che la “caffeina è solo uno dei diversi componenti del caffè e certamente non è l’unico che ha un ruolo attivo: effetti positivi per la salute umana sono stati registrati infatti anche tra chi consuma caffè decaffeinato”, dice Cicero. “Sappiamo che la caffeina può contribuire ad aumentare la pressione sanguigna, ma altri componenti bioattivi nel caffè sembrano controbilanciare questo effetto, con un risultato finale positivo rispetto ai livelli della pressione”.
I dati della ricerca dimostrano, infatti, come i valori della pressione dei consumatori abituali siano decisamente più bassi sia nella pressione sistolica e nella pressione di pulsazione e sia a livello di circolazione periferica e nella pressione aortica centrale. Tutti i risultati confermano quindi gli effetti benefici del caffè nella mitigazione del rischio di malattie cardiovascolari.( Bologna Today )
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