Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology of Community Health alberi, parchi, giardini, ma anche laghi, mare, fiumi, insomma la natura è tale da potre fare da potenziale livella e ridurre le differenze nell’aspettativa di vita tra i poveri e i ricchi, tra chi vive in aree disagiate e chi vive in quartieri benestanti.
Dall’analisi è emerso che le aree abitate da persone con i redditi più bassi avevano la più bassa percentuale di spazi verdi o blu (58,5%, 49–65%). Le persone che vivevano in queste aree avevano anche i livelli di cattiva salute più elevati.
Lo studio ha rilevato che ogni aumento del 10 per cento di aree coperte di natura era associato a un calo del 7 per cento nell'incidenza di morte prematura.
Un aumento degli spazi verdi o delle aree blu è stato anche associato a una riduzione della disparità di anni di vita persi tra le aree più e meno svantaggiate. Anche solamente un po’ di natura in più sembrava fare la differenza.
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