ROMA – “I profughi dall’Ucraina entrano in Polonia senza problemi, la frontiera è spalancata anche per chi è senza documenti, e la procedura d’asilo parte subito. Sarebbe una cosa bellissima, se non fosse che invece pochi chilometri più a nord, quelli che arrivano dal confine bielorusso trovano il muro a fermarli, oltre a un enorme dispiegamento di agenti di frontiera che li respingono sistematicamente indietro. E da un paio di settimane gli arrivi sono tornati a salire. Il nostro governo applica l’apartheid“.
Monika Matus è una volontaria di Grupa Granica (in polacco “gruppo di frontiera”), l’ong che dall’autunno scorso in rete con altre associazioni polacche gestisce l’emergenza profughi al confine con la Bielorussia.( Dire )
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