Abbiamo deciso di rispondere al vero e proprio attacco del presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato ai comitati promotori del Referendum Eutanasia Legale e del Referendum Cannabis Legale.
Un attacco politico ai quesiti firmati da quasi 2 milioni di persone, con argomentazioni inesatte e offensive di tutti coloro che ancora credono nel diritto costituzionale di proporre referendum popolari.
La maggioranza dei giudici della Corte ha deciso che non potremo votare per rendere possibile l’eutanasia in Italia e per consentire la coltivazione di cannabis.
La decisione è inappellabile.
Il nostro impegno per conquistare nuovi diritti e libertà continuerà in tutte le altre forme possibili, compresi i ricorsi giudiziari e le disobbedienze civili.
Rimaniamo al fianco di "Mario", tetraplegico marchigiano, ora libero di scegliere fino a quando vivere la propria condizione, di Antonio, di Laura e di tutte le altre persone malate che vogliono ottenere questo diritto.
Continueremo a lottare per rilanciare la legalizzazione della cannabis e ridurre i danni del proibizionismo.
Da questo momento sarà ancora più importante offrire informazioni e aiuto a chi vede non riconosciuti i propri diritti. Proseguiremo con le disobbedienze, rischiando la nostra libertà per conquistarne di nuove per tutto il Paese.
Per essere tutti liberi di scegliere, lotteremo fino alla fine.
A presto,
Marco Cappato
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